...e sarà il silenzio
sarà il rimpianto sordo
ad urlare ignaro
della propria voce
e sarà il buio ancora
a stringere il petto
e la gola piena
di lacrimoso grido
senza suono
e senza più amore.
mercoledì 16 settembre 2009
martedì 7 luglio 2009
mercoledì 25 giugno 2008
martedì 15 aprile 2008
rien à gauche
venerdì 11 aprile 2008
upsidream
venerdì 4 aprile 2008
impronte
Alcuno pensa alle volte
di cancellare ferite
ammutolendo una voce
o rendendo invisibile
la sua impronta scritta
Si pensa di rischiarare ombre
accendendo lumi e lampadine
e si pensa di sapere
ciò che non si sa
e che non si può sapere
Si cammina, alle volte,
per un viale assolato
dimentichi del buio
che è stato ieri
o solo fiduciosi nella luce
Si incontrano talvolta
tracce di una voce
e le sue nuove impronte
scritte laddove credevano
di averle nascoste
mercoledì 26 marzo 2008
starbrush 26
sabato 22 marzo 2008
22 marzo
"...through the fog
of past and now
the sight of you..."
I pazzi siamo noi... ed è pazzo questo incessante schiantarsi di gocce ovunque, che tartassa il mondo - il mio piccolo mondo - da ieri. O forse da prima ancora. Non ricordo. La scena della pioggia in questo film dura da così tanto - da così tanto senza di te - che sembra l'unica interminabile scena.
Forse un po' di sole - penso -, un po' di sole sarebbe stato meglio. Ma chi può dirlo, forse mi sarebbe sembrato troppo luminoso questo tempo e allora, via da capo... allora mi sarei chiesto se sarebbe stato meglio con la pioggia, o il variabile, o... ma che importa? a chi importa?
Le 13:30. Che orario bizzarro. Tutti via, tutti spariti come un gregge disperso che improvvisamente si raduna in qualche pascolo appena spuntato, altrove. E' l'ora della pappa, brucano, le pecore. Tutte insieme, la natura lo vuole. Lo impone.
Telefono? Macché! Se devo essere assente devo non-esserci. Già, non-esserci... non mi suonano nuove queste due paroline, affatto. La mia presenza - la sua assenza: ti cito, anzi cito chi tu hai citato. Esserci e non-esserci. E le parole, che ci sono anche quando non ci sono. Le parole sono essere e non-essere. Non chiedetemi spiegazioni, potrei darne mille, e molte anche false, purissime elucubrazioni logiche costruite sul non-essere, appunto. Roba da avvocati, o tutt'al più da santoni. E quindi aspetto. Attendo il ritorno del gregge alla pseudo-vita, per confondermici dentro, sperando che il tempo non si accorga che per me, lui, proprio non passa mai.
Sperando che il tempo non si accorga di quanto mi manchi...
martedì 18 marzo 2008
tra ciottoli e buche
Pomeriggio di sole che dorme
glicine ed arancio
chiudono pian piano
l'immensa tenda blu
sul mondo che corre
guardo i tuoi piedi
nudi camminare
con passo deciso
tra ciottoli e buche
inciampi talvolta
mai per cadere
mentre la tua vita
si mescola al sogno...
glicine ed arancio
chiudono pian piano
l'immensa tenda blu
sul mondo che corre
guardo i tuoi piedi
nudi camminare
con passo deciso
tra ciottoli e buche
inciampi talvolta
mai per cadere
mentre la tua vita
si mescola al sogno...
giovedì 6 marzo 2008
ore tre del pomeriggio
Le tre del pomeriggio,
ora di verità silenziose.
Si muovono lontane
dalla mia portata...
No, non ero abituato
ma le avvertivo.
Quale la mia verità,
tra quelle?
Quale il mio posto
in questo oceano
di correnti aggrovigliate?
Un galeone alla deriva
il mio piedistallo
oscillante tra i flutti.
Il cerchio dell'orizzonte
diviso a metà,
terra rigogliosa a sinistra
e laggiù, opposti,
i piatti Sargassi.
E sirene, chimere,
e mostri marini
sotto la superficie increspata
di stanche paure.
Sole e luna danzano
abbracciati al nulla,
fiumi si impennano al cielo
ripiovendo in ciottoli,
ed ampie ali di uccello
su tutto volteggiano in tondo:
ancora i miei occhi
non ne vedono il piumaggio.
ora di verità silenziose.
Si muovono lontane
dalla mia portata...
No, non ero abituato
ma le avvertivo.
Quale la mia verità,
tra quelle?
Quale il mio posto
in questo oceano
di correnti aggrovigliate?
Un galeone alla deriva
il mio piedistallo
oscillante tra i flutti.
Il cerchio dell'orizzonte
diviso a metà,
terra rigogliosa a sinistra
e laggiù, opposti,
i piatti Sargassi.
E sirene, chimere,
e mostri marini
sotto la superficie increspata
di stanche paure.
Sole e luna danzano
abbracciati al nulla,
fiumi si impennano al cielo
ripiovendo in ciottoli,
ed ampie ali di uccello
su tutto volteggiano in tondo:
ancora i miei occhi
non ne vedono il piumaggio.
mercoledì 5 marzo 2008
domanda...
martedì 4 marzo 2008
venerdì 29 febbraio 2008
sogno stellato
ti respiro, mi disseti
ti percorro ed assaporo
ti ritrovo nella luce del giorno,
nel luccicare notturno degli astri
nelle stagioni che la vita rincorre
nelle lacrime e nei sorrisi
nei rumori come nelle melodie
e nelle note del silenzio
nel cammino del tempo
e nelle pause tra gli istanti,
mi tocchi con il vento
e bagni con la pioggia
e poi mi asciughi
con le carezze del sole
sei in ogni profumo
sei cibo, sei anima ed arte
riso e dolore, cuore e carne,
pelle e sogno...
ti ritrovo nella luce del giorno,
nel luccicare notturno degli astri
nelle stagioni che la vita rincorre
nelle lacrime e nei sorrisi
nei rumori come nelle melodie
e nelle note del silenzio
nel cammino del tempo
e nelle pause tra gli istanti,
mi tocchi con il vento
e bagni con la pioggia
e poi mi asciughi
con le carezze del sole
sei in ogni profumo
sei cibo, sei anima ed arte
riso e dolore, cuore e carne,
pelle e sogno...
il mondo si fa bello di te
(se ho rubato un sogno, dovrò restituirlo)
(se ho rubato un sogno, dovrò restituirlo)
mercoledì 27 febbraio 2008
piccola ed immensa
lunedì 25 febbraio 2008
...pero si recuerdas
Ma se ogni giorno,
ogni ora
senti che a me sei destinata
con dolcezza implacabile.
Se ogni giorno sale
alle tue labbra un fiore a cercarmi,
ahi, amor mio, ahi mia,
in me tutto quel fuoco si ripete,
in me nulla si spegne né si dimentica,
il mio amore si nutre del tuo amore, amata,
e finchè tu vivrai starà tra le tue braccia
senza uscire dalle mie.
Pablo cantaba esto por nuestras orejas...
La mia bocca
avida dei tuoi frutti
sinuosa
si immerge
nella tua pelle
avida dei tuoi frutti
sinuosa
si immerge
nella tua pelle
Si tu me olvidas
Orbene,
se a poco a poco cessi di amarmi
cesserò d’amarti poco a poco.
Se d’improvviso
mi dimentichi,
non cercarmi,
chè già ti avrò dimenticata
Se consideri lungo e pazzo
il vento di bandiere
Che passa per la mia vita
e ti decidi
a lasciarmi sulla riva
del cuore in cui ho le radici,
pensa che in quel giorno,
in quell’ora,
leverò in alto le braccia
e le mie radici usciranno
a cercare altra terra.
Pablo Neruda
se a poco a poco cessi di amarmi
cesserò d’amarti poco a poco.
Se d’improvviso
mi dimentichi,
non cercarmi,
chè già ti avrò dimenticata
Se consideri lungo e pazzo
il vento di bandiere
Che passa per la mia vita
e ti decidi
a lasciarmi sulla riva
del cuore in cui ho le radici,
pensa che in quel giorno,
in quell’ora,
leverò in alto le braccia
e le mie radici usciranno
a cercare altra terra.
Pablo Neruda
venerdì 22 febbraio 2008
all of me
giovedì 21 febbraio 2008
terranima
mercoledì 20 febbraio 2008
martedì 19 febbraio 2008
sus... (pended?)
sempre mi morde
la consapevolezza
come onda di un mare
un tempo amico
si abbatte sul
logoro molo
che sorreggeva i miei sorrisi
è l'eco di tue parole
rivolte ad altre orecchie
un fulmine che scardina
e brucia il mio essere
la consapevolezza
come onda di un mare
un tempo amico
si abbatte sul
logoro molo
che sorreggeva i miei sorrisi
è l'eco di tue parole
rivolte ad altre orecchie
un fulmine che scardina
e brucia il mio essere
Iscriviti a:
Post (Atom)