Le tre del pomeriggio,
ora di verità silenziose.
Si muovono lontane
dalla mia portata...
No, non ero abituato
ma le avvertivo.
Quale la mia verità,
tra quelle?
Quale il mio posto
in questo oceano
di correnti aggrovigliate?
Un galeone alla deriva
il mio piedistallo
oscillante tra i flutti.
Il cerchio dell'orizzonte
diviso a metà,
terra rigogliosa a sinistra
e laggiù, opposti,
i piatti Sargassi.
E sirene, chimere,
e mostri marini
sotto la superficie increspata
di stanche paure.
Sole e luna danzano
abbracciati al nulla,
fiumi si impennano al cielo
ripiovendo in ciottoli,
ed ampie ali di uccello
su tutto volteggiano in tondo:
ancora i miei occhi
non ne vedono il piumaggio.
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