martedì 5 febbraio 2008

me ne andrò lontano

"Nelle azzurre sere d'estate, andrò per i sentieri,
punzecchiato dal grano, a pestar l'erba tenera:
trasognato sentirò la frescura sotto i piedi
e lascerò che il vento mi bagni il capo nudo.

io non parlerò, non penserò più a nulla:
ma l'amore infinito mi salirà nell'anima,
e me ne andrò lontano, molto lontano come uno zingaro..."



Rimbaud

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Il tuo dolore è lo spezzarsi del guscio
che racchiude la tua capacità di comprendere.
E se potessi mantenere il cuore
sospeso in costante stupore
ai quotidiani miracoli della vita,
il dolore non ti sembrerebbe
meno meraviglioso della gioia;
e accetteresti le stagioni del tuo cuore,
come hai sempre accettato
le stagioni che passano sui tuoi campi.

Kahlil Gibran "Il Profeta"

Piupiann' ha detto...

e.. qual è la stagione che passa sul mio campo ora? il cuore è sempre sospeso, ma non il solo stupore può esserne la ragione, e non soltanto leggiadra è la natura della meraviglia...